Bilancio di Missione
Durante lo scorso anno 2023 la nostra Fondazione ha proseguito e sviluppato la sua intensa attività consolidatasi nel lungo tempo della sua esistenza. La sua potenzialità operativa è notevole, sia per la quantità e la qualità dell'organico (i volontari) su cui può contare sia per la consistenza dei plafonds per finanziamenti erogabili esistenti presso le numerose banche con le quali abbiamo convenzioni ad hoc.
Le pratiche da noi deliberate nel corso del 2023 sono state 69 per un importo pari ad Euro 6.132.200. Alla fine dell'anno erano ancora all'esame delle banche convenzionate 39 di tali pratiche per Euro 3.966.000. Ulteriori 13 pratiche per 985.500 Euro erano ancora all'esame del nostro ufficio tecnico alla fine dello scorso anno. Questi pochi ed essenziali indicatori costituiscono la sintetica rappresentazione della rilevanza della nostra attività nel territorio toscano e del grosso peso relativo della Fondazione Toscana nel panorama nazionale delle 34 Fondazioni analoghe aderenti alla Consulta Nazionale Antiusura. Tale peso relativo si concretizza nel fatto che alla nostra Fondazione è stata attribuita nel tempo una parte rilevante dell'intero finanziamento statale relativo alla legge n° 108 del 7/3/1996. Altri finanziamenti sono stati attribuiti dalla Regione Toscana e da altri enti pubblici e privati; nel tempo tali finanziamenti hanno raggiunto il complessivo importo di circa venti milioni di Euro che costituisce il fondo su cui si basa la nostra capacità di garanzia nei confronti delle banche. L'ammontare di tale finanziamento è legato al volume di attività registrato anno per anno da ognuna delle Fondazioni. La nostra Fondazione anche lo scorso anno ha registrato un volume di attività tra i più consistenti fra quelli realizzati dalle 34 Fondazioni aderenti alla Consulta Nazionale. Il nostro elevato volume di attività è reso possibile dalla presenza capillare dei 45 centri di ascolto presso le Misericordie toscane e dal grande numero di volontari che operano in essi. Al di là poi dei dati numerici, come non sottolineare il grande valore sociale di questa particolare attività di volontariato che si inquadra perfettamente nell'ambito del Terzo Settore, settore che è un pilastro fondamentale dell'intera economia italiana.
ell'anno trascorso, come per il futuro, una delle attenzioni all'ordine del giorno è stata quella del "turn over". I nostri operatori volontari sono, quasi esclusivamente, ex dipendenti bancari. Le competenze necessarie per operare sulle criticità finanziarie al pari della individuazione delle possibili soluzioni a questo tipo di problemi non possono essere che di tipo bancario. Ciò delimita notevolmente il bacino di provenienza dal quale può arrivare la "mano d'opera" necessaria a tenere in vita l'attività della Fondazione. Fortunatamente il nostro paese, e forse la Toscana in particolare, si caratterizza proprio per la meritoria disponibilità di molti a lavorare per gli altri, o nel sociale come si usa dire. Ne abbiamo avuto la prova durante l'anno trascorso con l'ingresso di alcune fresche unità. Purtroppo, però il loro numero, nel complesso dei 45 centri di ascolto che sono la base portante della Fondazione, per ora non sembra tale da garantire l'auspicabile turn over suddetto. Inoltre, l'inserimento di nuove persone comporta inevitabilmente un supplemento di sforzo e di tempo da parte di coloro che tanto e tanto ne hanno dedicato e ne stanno dedicando fin qui. Ai "vecchi" come ai "nuovi" va tutta la riconoscenza e gratitudine non solo della Fondazione ma, credo, di tutto il territorio regionale servito dalla Fondazione stessa.
Altra parte dell'attenzione della Fondazione durante l'anno trascorso è stata quella del suo rapporto con le numerose banche con le quali operiamo. Il rapporto con esse è regolato da altrettante convenzioni. Nel rinnovare alcune di esse, così come nello stabilirne di nuove, si è cercato di potenziare sempre più l'aspetto collaborativo con le banche stesse. L'evoluzione dei bisogni, e della realtà nel suo complesso, manifesta l'esigenza di una corrispondente evoluzione delle modalità di soddisfazione dei bisogni stessi. L'andamento economico-sociale del "post Covid", il clima bellico mondiale, il perdurare del fenomeno migratorio hanno determinato cambiamenti strutturali, con ogni probabilità incontrovertibili, della società in cui ci troviamo ad operare. Cambiamenti di questa portata, epocali si può ben dire, non possono lasciare immutate le esigenze, i bisogni, verso i quali siamo chiamati a fornire i soccorsi e gli aiuti che siamo in grado di produrre con la nostra attività in collaborazione con il sistema bancario. La nostra attività è particolarmente concentrata nella fornitura di garanzie alle banche nella loro erogazione di mutui e finanziamenti a soggetti c.d. non "bancabili". Ebbene sembra molto probabile che, per effetto degli appena accennati cambiamenti strutturali, sia necessario ed opportuno intensificare le attività di consulenza e di credito di solidarietà.
Anche il Covid, comunque, ha condizionato in maniera diretta la nostra operatività: diversi Centri di Ascolto sono stati chiusi per alcuni mesi, sia per qualche caso di positività, talvolta anche con complicazioni gravi, sia per la ridotta presenza dei volontari, costituiti in maggioranza da ultra sessantacinquenni giustamente timorosi di contrarre il virus, data anche la frequente esigenza di incontri reiterati e con più persone in contemporanea nella fase di istruttoria delle richieste quando, come nella maggior parte dei casi, si rende necessario coinvolgere interi nuclei familiari.
Tra le nostre finalità costitutive c'è anche quella della promozione dell'uso consapevole del denaro; un obiettivo perseguibile anche con il contrasto al gioco d'azzardo che è ovviamente una delle vie più dirette che portano al sovraindebitamento con tutte le sue conseguenze. La lotta al gioco d'azzardo patologico è resa particolarmente difficile e relativa per la sua ambiguità, forse inevitabile. Come possono infatti coesistere efficaci attività di contrasto parallele e simultanee a quelle di promozione? Il gioco d'azzardo è gestito e "sponsorizzato" dalle stesse entità pubbliche che lo contrastano. Cercando di districarsi in questa ambiguità la nostra Fondazione ha proseguito anche nello scorso anno la collaborazione con l'Università di Siena organizzando corsi di formazione per volontari del terzo settore e dipendenti bancari. I corsi sono del tutto gratuiti e fanno parte di un progetto condiviso con ANCI Toscana e finanziato dalla Regione Toscana.
Il Presidente
Prof. Francesco Pulitini